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Le cassiere, gran bella istituzione!

 


Ultimamente si è parlato del primo supermercato in Italia senza casse: prodigio della modernità, fatto positivo per il nostro Paese. Hanno spiegato come funziona nei minimi particolari grazie ai miracoli della tecnica della nostra epoca. Solo due piccole fesserie. Prima. Un supermercato senza casse significa almeno quattro cinque persone, tra cassiere e cassieri, a spasso e di questi tempi non è una gran bella cosa. Certo. E’ il prezzo del progresso che va avanti—come sempre e da sempre—senza guardare in faccia a nessuno, spietato e senza cuore e che schiaccia tutti e tutto pur di andare avanti. Charlot in Tempi moderni raccontava l'uomo schiavo al servizio della macchina e della produzione; oggi racconterebbe della macchina che sostituisce completamente l'uomo e lo caccia via dal mondo del lavoro, fregandosene del suo destino. E' 
il nuovo capitalismo, il capitale e i mezzi di produzione saranno sempre più concentrati in mano a pochissimi grandi miliardari che non avranno più bisogno dei dipendenti e non avranno più concorrenti. Basteranno infatti poche macchine che faranno il lavoro di seimila operai. Ma dopo uno si potrebbe porre la domanda, ma se ci impoveriscono tutti, chi comprerà i loro prodotti? Cosa da poco, loro camperanno benissimo ugualmente. Loro. Proprio come vuole la regola che si sono dati i potenti della terra: si devono arricchire sempre più i ricchi e si devono impoverire sempre più i poveri fino alla morte… di fame, il trend sembra avviato a questo obiettivo, con l'avallo di tutti i governi italiani degli ultimi decenni. Seconda fesseria.  Le cassiere del supermercato, oggi, svolgono un ruolo importantissimo nella società, sono una grande istituzione, quasi come quella dei nonni. In pochi secondi, mentre passano il prodotto allo scanner, fanno da mamma, amica, psicologa, medico, consigliera, danno suggerimenti sui piatti da cucinare, rincuorano le persone anziane e le aiutano a contare gli spicci, sorridono ai bambini chiedendogli come è andata la scuola,... Perlomeno io le conosco così. Esse sono appunto un’istituzione, quasi da meritare, loro, un vitalizio dello Stato per i meriti acquisiti nel campo del lavoro; ma in questo mondo senza poesia e senza cuore, esse sono in via di estinzione per essere rimpiazzate da macchine fredde, grigie e calcolatrici. E poi a vantaggio di chi? (Del capitalista si capisce). Se io potessi scegliere fra togliere il lavoro ai potenti o alle cassiere non avrei dubbi, eliminerei quello dei primi. Se potessi, infatti, ma io non posso. Però loro sì.

Il Pio

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