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Un incubo.


 Negli ultimi giorni gira la notizia di una signora di 68 anni che si è fatta inseminare col liquido seminale del figlio morto, evidentemente per non dimenticarlo, e così avrebbe dato alla luce un figlio. Bene, messa così sembra una cosa positiva, tant'è che stamattina in ufficio alcune signore hanno confessato che avrebbero fatto lo stesso, se fossero state nella stessa condizione di quella mamma. Ma a ben vedere la cosa non è proprio positiva, nè tantomeno romantica. Se era davvero il liquido seminale del figlio (e sarebbe bello sapere come lo aveva) siamo di fronte a un incesto che oltre ad essere un peccato (ma non credo che questo interessi più a nessuno), ha esposto il nascituro a possibili malattie che si hanno in queste circostanze. E poi il padre consanguineo del figlio, nato da questo anomalo concepimento, è di fatto il fratello, morto anni prima del concepimento. Sembra un incubo o un film sul futuro post guerra nucleare, ma sarebbe invece la realtà. Certo è un progresso della Scienza e nuove frontiere si sono raggiunte. A me, povero bigotto papista, questo appare il frutto del delirio di onnipotenza non solo della mamma, ma di tutti quelli che hanno ritenuto giusto fare questo e così scandalizzare molte persone più piccole e indifese. Ma è anche il frutto di un mondo che ha licenziato Dio per avere in cambio mostri da concepire, scarafaggi da mangiare, dei terribili da adorare e terrorizzati da ogni minima circostanza. Cioè: quando si caccia Dio dalla propria vita,  non è che non si crede più a niente,  ma si crede a tutto, come diceva saggiamente ai tempi suoi, G. K. Chesterton. Non sarebbe più bella una vita semplice e naturale? E dire questo oggi significa essere oggetto di rabbiose contumelie. È normale? No è democratico. 

Il Pio 

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