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Denatalità e Provvidenza

 


Uno degli argomenti che si sono sentiti in questi giorni è il problema della denatalità che in Italia ha raggiunto i minimi storici. Si parla di sette nati e dodici morti su mille abitanti. Cioè, ci stiamo estinguendo e possiamo intuire chi saranno i nostri successori. E forse anche di un progetto dietro di tutto questo. I sapienti dicono che la questione della denatalità è solo di natura economica: i figli oggi, costano troppo e poi il tempo che non c'è mai, le problematiche moderne, il lavoro, il futuro con le sue incertezze e poi i problemi ambientali... il Governo deve... il Governo non deve... Il Governo non fa... Tutto vero. Ma c'è un ma. Andando indietro di soli ottanta anni, il popolo italiano subiva guerre tremende quasi ogni anno, la gente era molto, ma molto più povera di oggi; lavoravano-chi poteva lavorare-dall'alba al tramonto con stipendi da fame; giravano malattie che falcidiavano città intere; la mortalita era altissima; il futuro non era incerto, era incertissimo e qualche volta anche nero, ma i figli si facevano con amore e convinzione, senza calcoli e ragionamenti pedagogici-filosoici-economici. Tre cose infatti allora, restavano ferme, la famiglia, i figli e la Provvidenza di Dio. E così la natalità era naturalmente superiore alla mortalità, da millenni fino a pochi anni fa. E quelle famiglie povere, borghesi e ricche hanno sino ad oggi, portato avanti la nostra patria. Tutti loro venivano da un'educazione fortemente cattolica e diffusa, nazionale. Oggi l'educazione cattolica non c'è più, anzi non c'è più nemmeno l'educazione, non c'è niente in verità. Oggi c'è l'indottrinamento laico e politicamente corretto che piange la morte di un agnello a Pasqua, ma non dei bambini abortiti e parla del fatto che siamo troppi nel mondo,  ma sulla pagina dopo si legge di una gravissima denatalità. Allora qual'è il vero problema? Non è un problema economico, ma siamo divenuti gente che non ha riferimenti; non vuole più prendere impegni e responsabilità e non vuole dover rinunciare a tutto quello che ha, dalla partita a calcetto, a chattare,  all'apericena, alla palestra, alla linea, all'estetista, alle crociere, alle cene, alle case confortevoli, ai cellulari costosi, alla playstation,... e certo che in questo modo, non si ha tempo e soldi. Ma soprattutto non si ha la voglia di costruire.

Il Pio 


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