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La Chiesa in entrata

 

Un particolare che mi ha sempre colpito da quando ho cominciato a frequentare la Santa Messa da cattolico (prima la frequentavo sempre, ma da cristiano vuoto, sincretistico, assente, il mio corpo era là, ma lo spirito altrove e talvolta anche il corpo andava con lo spirito) quello che ha colpito  -dicevo- è l'assenza dei concetti chiave per la vita di un cattolico. Vi ho raccontato come al catechismo della Cresima, il pomeriggio del giorno prima di ricevere il Sacramento, dopo mesi di catechismo, io non sapessi minimamente cosa Esso fosse, nè chi era il Vescovo che me lo avrebbe impartito di lì a poco. Lo chiesi a mia madre mentre apparecchiava per la cena e lei riesumando il Catechismo di san Pio X (oggi molto denigrato) mi disse che sarei divenuto un Soldato di Cristo. Ora mi era più chiaro e questo mi consolò molto. Poi è capitato che mia nipote, eccellentissima studiosa, dopo aver fatto la prima Comunione non sapesse dell'esistenza dei Dieci Comandamenti (e non parliamo mica di concetti di altissima teologia!). Infine, almeno per i casi a me noti, a un ragazzo che conosco è capitato un catechista divorziato e riaccompagnato. (Rispetto massimo per la persona, ma qualcosa non va). E mentre si parla di Chiesa in uscita, a me verrebbe piuttosto di parlare di Chiesa in entrata, cioè: tana liberi tutti e ora torniamo dentro casa, è troppo tempo che stiamo in cortile a giocare. Si é fatta notte e la notte è del diavolo. Torniamo dentro per capire bene la dottrina e il catechismo altrimenti come facciamo a vivere da cristiani? Se si capisce che siamo Soldati di Cristo che dobbiamo combattere la buona battaglia e che Dio così ci vuole, impariamo quello che dobbiamo fare e poi possiamo uscire nuovamente,  ma stavolta con l' "armatura", con una buona armatura indosso; se non siamo addestrati andremmo allo sbaraglio, contro un nemico sconosciuto, ma gigantesco e senza pietà. E allora perché non usare le omelie per istruire il popolo che non sa più nulla del cattolicesimo? Dove si ritrova altrove tanta gente insieme seduta, in silenzio e in ascolto? Perché poi essere straconvinti che le messe devono essere belle e attraenti solo se vengono condite con urla da stadio, balli e applausi, oppure simboli, riti e preghiere inventati extra messale, oppure con lo sfoggio di cultura pura, interessante sicuramente, ma infruttifera? Dunque dicevo dell'assenza dei concetti chiave che raramente si ascoltano a messa. Quali sono? Eccoli: salvezza dell'anima, peccati mortali, morte, Paradiso, Purgatorio, inferno, Satana, tentazioni, preghiere, santi, Sacramenti, in particolare confessione frequente e comunione, fuori dalla Chiesa non c'è salvezza, opere pie, carità, o pellegrinaggi, indulgenze plenarie, creare un mondo buono nel luogo in cui siamo stati messi, rassegnazione, aiuto vicendevole, ama il prossimo tuo come te stesso,... non sarebbe bello ogni tanto ascoltare nell'omelia almeno uno solo di questi concetti chiave? In cui viene spiegato bene e con chiari esempi tratti dalla realtà o dalla vita dei santi? La nostra vita non sarebbe più chiara? E la nostra fede non sarebbe più forte?

Il Pio 

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