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Un attacco alla giugolare!


Molti anni fa partecipavo a un Sinodo diocesano. Ad un certo punto un relatore tra tanti, fa un intervento e dice che secondo lui la messa in rito antico (quella così detta tridentina o in latino) dovrebbe essere valorizzata, perchè porta buoni frutti a tutti. Tantissimi giovani ad esempio oggi la stanno apprezzando. La messa tridentina si diceva fino al 1970 (se non ricordo male) ma da cinquecento anni e forse più ininterrottamente, nella stessa identica maniera, in tutto il mondo; la maggior parte dei santi della Chiesa è divenuto tale partecipando a questa messa. Quel relatore non aveva finito il suo intervento che diversi sacerdoti e laici si sono scagliati contro di lui e con voce grossa e piena di ira (stavamo dentro la Cattedrale) gli hanno detto che non poteva dire quelle cose e poco ci è mancato che non lo buttassero fuori di peso. Pensate che aveva parlato prima di lui, uno che era stato soprannominato Che Guevara per la sua posizione politica e per quello che diceva, ma a cui nessuno aveva mai detto nulla, per rispetto e democrazia. Domanda: ma "democrazia" di cui i cristiani moderni si riempiono sempre la bocca (anche se questo in verità, non è un principio propriamente cristiano: Gesù è morto democraticamente e Lui non ha voluto una Chiesa democratica: "Tu es Petrus...") vale solo per certuni, possibilmente solo se progressisti? E "rispetto" dell' "opinione dell'altro", quel principio che a detta di molti "fa crescere", deriva dal "guardare alle cose che ci uniscono e non a quelle che ci dividono", come deve essere declinato oggi? Fatevi voi un'idea della situazione odierna. Anche della messa tridentina. 

Il Pio 

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