Nel post precedente ho scritto di quello che dicono i ministri nel giuramento e poi le sentenze che iniziano sempre con "in nome del popolo italiano" e della sovranità del popolo e del Parlamento che solo lo deve rappresentare. Tutto questo, però per quanto io sia innamorato della "mia" Italia che non cambierei nemmeno con gli Stati ipercivili e iperorganizzati, mi intristisce. Mi intristisce perché non ce la faremo mai a cambiare la classe dirigente e politica italiana: essa misteriosamente si rigenera sempre da se stessa e fagocita quelli che hanno un po' di buona volontà. Cambiano le persone, ma la musica é sempre identica, stonata, rumorosa. E l'esperienza è tassativa sul punto. Ogni popolo ha il governo che si merita, si dice... bah non ne sono tanto convinto. Per niente. Mi verrebbe da consigliare: smettiamola di puntellare il potere, (rispettando sempre le leggi e pagando le tasse di Cesare) pensiamo di fare un mondo più buono, e facciamo di tutto per salvare l'anima nostra
Il Pio
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