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Costruire un mondo buono


Oggi tutto è politica e la politica è tutto. Ma noi dobbiamo costruire un mondo buono, oggi, adesso. Metodi, luoghi e modi li possiamo trovare. Il punto fermo deve essere amare Dio sopra ogni cosa, non anteporre nulla all’amore di Cristo, pregare lo Spirito Santo di illuminare le tenebre del nostro cervello e i santi di intercedere per noi e di darci un cuore come il loro.

In Italia non si possono fare ragionamenti seri. Perché tutto è politica e la politica è tutto. E quando la faccenda è così c’è solo da piangere. Se, ad esempio, dici una certa cosa (al di là se essa sia giusta o meno) significa che pendi verso Salvini, se ne dici un’altra sei di Berlusconi, se la pensi diversa sei di Renzi… e via dicendo nel variegato panorama della politica e dei suoi impiegati dal posto e vitalizio fissi. Ne discende che qualunque cosa pensi è sbagliata già in radice, perchè è sempre a favore di un partito e non di un altro: dunque sbagliata e fonte sempre di eterne discussioni. E la cosa finisce qua. Per forza. Cioè dici una cosa, l’altro ti dice che non è vero, si litiga per giorni o anni e non si fa nulla. L’uno non potrà mai ammettere che una cosa detta dall’altro sia giusta (anche se davvero è così) e farà in modo che non passi mai, mettendo alla berlina l’avversario. E viceversa. Forse questo spiega il motivo perché da noi nessuno prende una decisione concreta, seria, giusta. Ma è chiaro. Se prendi una decisione sicuramente sbagli e perdi i voti e sposti quelli degli incerti. Cioè se si tratta di tasse e pensioni, va bene, se si tratta di cambiare cose altissime e lontanissime dalla gente pure. Ma se uno deve prendere una decisione popolare, importante per la gente comune, una posizione seria e decisa su una questione, il problema politica lo blocca. E blocca tutti. Parliamo di fatti quotidiani allora. Preoccupa molti italiani ad esempio, l’ingresso senza freni di migliaia e migliaia di stranieri molti dei quali di fede islamica e dunque con certe idee ferme e irremovibili. Gente peraltro tra i quali è certo che ci siano anche terroristi e criminali. Preoccupa anche perché quando sapranno di essere tanti qualche strana idea gli potrebbe venire pure in mente, chessò invadere le nostre case, ammazzare gli infedeli, distruggere le chiese, portare via le donne (lo dico solo per esempio, non è mai avvenuto) robetta da poco certo in confronto ai grandi problemi che i politici quotidianamente trattano, ma per noi forse un po’ fastidiosa. Ma se non sei per l’accoglienza sei per Salvini, se sei per l’accoglienza sei per Renzi e per i cattolici. E la cosa finisce qui e nessuno può decidere qualcosa (come nessuno—inspiegabilmente, per noi gente del popolo—ha mai deciso nulla in tutti questi anni). Ma il problema resta e il pericolo pure. Questo volevo dire. Noi povero popolo non possiamo fare nulla in questo sistema che si è ormai profondamente radicato e stratificato. Anche se riuscissimo a entrare in politica con l’ideale di cambiare le cose, saremmo fagocitati da una struttura terribile che tutto schiaccia e uniforma, così: o diverremmo come gli altri oppure ci faranno terra bruciata intorno magari mettendo il sospetto che abbiamo rubato 50 euro o che siamo pedofili. Basterebbe non sostenere più questo sistema: ai politici non interesserà di sicuro quello che pensiamo, ma almeno saremo psicologicamente liberi da loro. E così, rispettando sempre tutti i doveri del cittadino (noi!), dobbiamo cercare di fare del bene e delle opere nei posti in cui siamo. Come hanno sempre fatto i cattolici, in ogni tempo e sotto ogni sovrano. Fare come san Benedetto da Norcia che nel caos, nella decadenza dell’Impero, nel vuoto politico e nell’immoralità generale, illuminato solo dalla fede in Gesù Cristo, ha costruito un mondo nuovo, impossibile per i più che contavano. Costruire un mondo buono, oggi, adesso. Nel nostro DNA questo lo abbiamo e possiamo farlo. Metodi, luoghi e modi li possiamo trovare. Il punto fermo deve essere amare Dio sopra ogni cosa, non anteporre nulla all’amore di Cristo, pregare lo Spirito Santo di illuminare le tenebre del nostro cervello e i santi di intercedere per noi e di darci un cuore come il loro.
Il Pio

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