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Ignoranti o furfanti?

Delle due l’una: o sono ignoranti, o sono furfanti. Cioè: o non sanno bene ciò che devono sapere o sanno bene, ma non dicono ciò che dovrebbero dire: ma allora come ci possiamo fidare di loro?

«Non sentirete più parlare dell’IMU!». «Il sistema bancario italiano è solido!». Sono due frasi dette con la massima sicurezza, diverso tempo fa, da persone che fanno parte della Classe dirigente italiana, quella che ci governa. A tutti non sarà sfuggito che l’IMU c’è ancora e che il solido sistema bancario italiano ha mandato recentemente sul lastrico numerose famiglie italiane. Ma non entriamo nei dettagli delle due faccende, anche se ci sarebbe da dire tanto. Restiamo al fatto che quelle frasi sono state dette da persone importanti, che comandano. Delle due l’una: o sono ignoranti, o sono furfanti. Cioè: o non sanno bene ciò che devono sapere per l’alto ruolo che ricoprono o lo sanno bene, ma non dicono ciò che dovrebbero dire ai cittadini, per motivi che non ci sembrano nell'interesse dei cittadini. In entrambi i casi la situazione è spiacevole e immediata nasce una domanda: ma come ci possiamo fidare di loro? E fino a quando dobbiamo tollerare uno Stato che spesso si rivela nemico dei cittadini? Fino a quando la politica coprirà tutti gli ambiti in Italia? I dotti dicono che questa è la Classe dirigente che il popolo italiano si merita (dicendo così pensano che ora tutto sia a posto). Io ho sempre diffidato da chi dice queste cose, perché mi sembrano idiozie, che non fanno altro che permettere il mantenimento di questo pessimo stato di cose. Come dire per esempio che il malato di tumore al cervello merita in qualche modo quella brutta malattia perché non ha amato i cani, non ha rispettato gli orari o ha gettato in terra le cartacce. Anche se è stato sempre un cretino, il malato ha pur sempre il diritto di essere curato da gente capace, almeno per il fatto che le tasse le ha pagate. Sarebbe meglio dire allora che è questa politica che non merita l'Italia e deve andare via. In Italia c’è tanta gente brava, tante persone che si danno da fare, che creano lavoro, del bene e delle opere, ma non si capisce perché questa spesso venga fatta rimanere a casa. Ricordiamoci anche che democrazia significa che c’è un patto tra cittadini e governanti. Chi comanda non ha una nomina divina, dall’Alto, assoluta e intangibile, ma una nomina popolare, dal basso. I cittadini accettano il fatto di rispettare le leggi, di pagare le tasse e subire le conseguenze in caso di violazione del patto. Chi governa ha preso l’obbligo di tutelare, aiutare, difendere, amministrare i cittadini, bene e solo per il loro bene, a fronte—giustamente—di numerosi privilegi e denaro. Allora chi è che non rispetta i patti fra il cittadino e i governanti? 
Il Pio

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