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Tutto è diseducativo

 


Oggi è tutto diseducativo. Un tempo il concetto di educazione e quello di educare, stavano al primo posto. A casa, tra genitori e figli, tra fratello maggiore e minore, in caserma, a scuola, tra adulti e giovani, nelle associazioni,… persino tra datore di lavoro e lavoratore. Pensate che il Catechismo maggiore di San Pio X, al punto 6 stabilisce: «I genitori e i padroni sono obbligati a procurare che i loro figliuoli e dipendenti imparino la Dottrina cristiana, e si rendono colpevoli dinanzi a Dio se trascurano quest’obbligo». Mia mamma mi racconta che quando andava al liceo un ragazzo le si era avvicinato e l’aveva accompagnata a scuola. La preside, vista la scena dall’ufficio, si era sentita in dovere di chiamarla e di dirle che così non si comporta una ragazza di buona famiglia, dandole le dovute spiegazioni (altri tempi! Ma pensate se fosse avvenuto oggi). Quella non era l’età dell’oro: non ce ne è mai stata una. Poi ognuno faceva sempre quello che voleva, è naturale. Però il pensiero educativo era forte in molte persone come qualcosa di naturale, innato nell’uomo con il corollario che l’adulto è, se educa. Il senso della buona testimonianza c'era, magari arido, in fondo al cuore. Ma era presente. Come pure il senso del peccato, prima c'era, oggi no, anche se il peccato si faceva tanto ieri e si fa tanto oggi: ma oggi si pecca senza aver il senso del peccato. Non a caso ora tutto è diseducativo. Non solo nel senso che non si ha più un’idea comune di educazione e che non si educa più, peggio! Tutto adesso deve essere diseducativo. Gli esempi sarebbero tanti e mi sconforta elencarli. Basta vedere le pubblicità, le canzoni, i salotti televisivi, i film e i telefilm: si sente sempre una frase, si vede un gesto, un’azione che ci vuole educare a qualcosa di negativo, cioè qualcosa di esclusivamente diseducativo. Non cadiamo allora nella trappola. Andiamo avanti sotto il Lume della fede cristiana, anche se non vediamo nulla adesso. Però per il cristiano è ancora in vigore l'obbligo di testimoniare e di educare anche fino l'effusione del sangue. E che non sia mai che un giorno saremo colpevoli dinanzi a Dio se abbiamo trascurato questo obbligo, o peggio, se ci siamo fatti diseducare senza aver provato a lottare e senza esserci difesi strenuamente. Ma la colpa maggiore è di chi diseduca in primis e dei pastori che non custodiscono il gregge in secundiis.
 
Il Pio 

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