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I mercenari.

 

Alla fine degli anni sessanta, al termine del Concilio Vaticano II, il papa Paolo VI disse, con tanto sconforto che da qualche fessura era entrato nella Chiesa il fumo di Satana. Quella fessura probabilmente non venne mai chiusa come forse era il caso di dare e il fumo è continuato ad entrare espandendosi sempre più e siamo arrivati alla fase successiva. "Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore" (Giovanni 10, 11-13). Siamo al punto che i tanti pastori buoni sono mischiati con i tanti mercenari e indossano gli stessi abiti tanto da confondersi gli uni con gli altri. E la confusione delle povere pecore è grande. Ma lo sguardo dei mercenari è cattivo e la loro dottrina non è una buona dottrina, non è quella di Gesù e dei santi, non dà speranza e letizia e soprattutto non fa ardere il cuore, come invece accade quando c'è il buon pastore.

Il Pio 


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