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Ma possiamo vincere la guerra, noi? - 4






Oggi vi racconto due storie recenti. Sono storie che fanno dire amaramente: «ma con questa gente, con questi capi, molti dei quali peraltro figli spirituali di straordinari santi, possiamo vincere la guerra? Possiamo vincere la buona battaglia di conservare la nostra fede e far di conservare la fede cattolica a tutto il mondo? I non cattolici ci potranno rispettare in queste condizioni? Potranno convertirsi?» 



Il Pio


          «…E anche al Sinodo dei vescovi sui giovani va in scena la lobby gay che cercherà di far passare nel documento finale il linguaggio dei gruppi Lgbt. È quanto apparso chiaro dalla conferenza stampa di presentazione, tenuta l’1 ottobre dal cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi. La questione riguarda il paragrafo 197 dell’Instrumentum  Laboris ovvero il documento di lavoro su cui si confronteranno i padri sinodali…. Per la prima volta in un documento vaticano, infatti, si adotta il linguaggio mondano, parlando della richiesta proveniente da «giovani Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender…, ndr)». Ma ora si scopre che contrariamente a quanto sostenuto dal cardinale Baldisseri, quel paragrafo non trova riscontro nei contributi arrivati dai giovani e dalle Conferenze episcopali di tutto il mondo; è stato inserito ad hoc da qualcuno degli estensori dell’Instrumentum Laboris… (La Nuova Bussola Quotidiana, 3/10/2018, Riccardo Cascioli, stralci)».



         «Cattolici pecoroni!... A Rivoli, il cinema dei Salesiani proietterà il film di Luca Guadagnino Chiamami col il tuo nome, film che promuove la pederastia e che i figli di don Bosco non si sono fatti scrupolo alcuni di inserire nella programmazione stagionale… Un film moralmente inaccettabile (è il giudizio del News Catholic Service della Conferenza episcopale americana), che viene promosso in maniera massiva non in una, ma in molte sale della comunità sparse per il Paese. Succede che nessuno si pone più il problema se i cine parrocchiali debbano essere o no veicolo di una qualche funzione educativa non solo nei confronti delle nuove generazioni, ma anche nei confronti degli adulti, i quali sono genitori e avrebbero bisogno di criteri migliori per orientare le proprie scelte… Il caso di Rivoli non è affatto una mosca bianca nel panorama della programmazione dei cinema cattolici. Anzi… Il film di Guadagnino è stato proiettato in molte altre sale della comunità. La Comunità Pastorale Casa di Betania di Agrate Brianza ad esempio lo ha mandato in onda nell’aprile appena trascorso e non si è nemmeno peritata di avvertire il “cliente” della tipologia di film, come se tra Chiamami con tuo nome, che passa “poeticamente” tra scene di nudo, rapporti omoerotici tra un minorenne e un adulto e masturbazioni al limite del grottesco, e gli Incredibili 2 non ci fosse alcuna differenza di messaggio sostanziale. Ma il film era stato visionato anche a Bologna nel cinema dell’Antoniano in febbraio. Qui l’avvertenza sul film consigliato ad un pubblico adulto viene vanificata dai Frati Minori (sì quelli dello Zecchino d’Oro) a causa del giudizio pubblicato sul sito locandina che ne reclamizza l’evento: “Chiamami col tuo nome ha finora raccolto decine di premi nei vari festival in cui è stato presentato. Non aggiungiamo altro, se non il consiglio di rimanere fino ai titoli di coda perché anche in quei frammenti apparentemente immobili passa grande cinema”. Ma anche i figli nati dal carisma di don Orione programmeranno la pellicola nel Cinema Teatro di via Pisanello a Milano. Anche siti tenuti in considerazione dal mondo cattolico, anche se non diretta espressione hanno espresso giudizi tutto sommato positivi… Per tutto il resto è notte fonda (La Nuova Bussola Quotidiana, 2/10/2018, Andrea Zambrano, stralci)».

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