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La realtà dell’assurdo


 Mi sembra di vivere come se fossi sul palcoscenico del Teatro dell’assurdo. Pensateci un attimo… “Le caratteristiche peculiari del Teatro dell'assurdo—si legge su wikipedia—sono il deliberato abbandono di un costrutto drammaturgico razionale e il rifiuto del linguaggio logico-consequenziale. La struttura tradizionale (trama di eventi, concatenazione, scioglimento) viene pertanto rigettata e sostituita da una successione di eventi priva di logica apparente, legati fra loro da una labile ed effimera traccia (uno stato d'animo o un'emozione), apparentemente senza alcun significato. Il Teatro dell'assurdo si caratterizza per dialoghi volutamente senza senso, ripetitivi e serrati, capaci di suscitare a volte il sorriso nonostante il senso tragico del dramma che stanno vivendo i personaggi”. Si scardina così, ogni convenzione e regola teatrale, si capovolge ogni criterio di verosimiglianza e di realtà. Pensateci un attimo, ma non è questa la realtà in cui viviamo oggi? Realtà dell'assurdo, la potremmo chiamare. Ma gli esempi non li voglio fare: chi li immagina facilmente, non vuole vivere la vita su questo drammatico palcoscenico, chi non li immagina facilmente, significa che vuole fare volentieri da protagonista in questo Teatro e vuole anche che tutti ci facciano parte. Però la realtà non è assurda, non può essere assurda, la realtà la facciamo divenire noi assurda, essa è per concetto vera, essa è verità. E quando la realtà contraddice l'ideologia, tanto peggio per la realtà, diceva Hegel ed altri scrittori. E sappiamo tuti quali danni si ottengono seguendo l’ideologia. L’ideologia è per noi, povero popolo, una catena dalla quale non riusciamo a svincolarci, ma invece essa può spezzarsi se vogliamo. E noi cattolici sappiamo che Gesù è Via, Verità e Vita e per non passare la vita nella disumana e innaturale realtà dell’assurdo, a Lui dobbiamo tenerci. Per sempre.

Il Pio

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