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Essere nel numero

 


Sono molto molto preoccupato della strada intrapresa da alcune guide della Chiesa tanto amata che sento ormai parte di me e vorrei  difenderLa anche con la vita. Si parla di pace, ad esempio, ma sradicata da Chi la pace la porta per davvero e soprattutto la potrebbe concedere se gliela si chiede e se serve alla nostra salvezza. Si parla di morale, bontà, carità, fratellanza universale, ma come ideologie fini a se stesse, cioè tutto senza Dio,  all'infuori da Dio. Invece non si parla di educazione in un mondo di ineducati, non si istruisce un popolo fondamentalmente scristianizzato e ignorante di tutto ciò che riguarda la fede; però i verbi aramaici, greci e latini si citano spesso durante le omelie. Ma soprattutto si rinnega la Tradizione, quella che insieme al Catechismo e alla Dottrina hanno reso saldi nella fede schiere di fedeli. Tutto buttato, conta solo l'oggi e il moderno. Tradizione, Catechismo e Dottrina che tanti giovani stanno scoprendo fondamentale, perché l'uomo è attratto dagli ideali assoluti e non vuole sciroppi zuccherosi, sorrisi beoti e frasi idiote che non spiegano la vita e tutti i suoi particolari. Una fede cioè che ha a che fare con la vita di tutti giorni. La Chiesa non deve essere trascinata dal mondo, ma deve trascinare a Dio il mondo. Vorrei non vedere più pastori che cercano di piacere al mondo, sotto un Capo crocifisso e incoronato di spine perché non piaceva al mondo. Li vorrei vedere nel mondo e non del mondo. Questa è in effetti la consegna di Gesù. Il rischio è che resteranno in pochissimi quando Gesù tornerà sulla terra. E io spero di essere nel numero. 

Il Pio 

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