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Una pia illusione


Io ho molta difficoltà a pensare che sia tutto spontaneo. I Gilet gialli francesi hanno, però una marcia in più degli italiani e questa si chiama patriottismo. In Francia se c’è una bicicletta del comune e una di un privato, tutte e due appoggiate allo stesso muro, il ladro, anche se tossico, serial killer, sociopatico, ruba solo quella del privato cittadino e lascia stare quella pubblica anche se fosse senza lucchetto. In Italia ruberebbero tutte e due  e imbratterebbero anche i muri con scritte indecifrabili, spaccando i cartelli stradali e le auto in sosta (così solo per gusto). In Francia hanno un fortissimo patriottismo dunque, e si vede dalle numerose bandiere nazionali che sventolano nei cortei. Loro sentono molto forte il senso di Nazione e di appartenenza. Per questo si vede in loro una grande passione. Questo li differenzia da noi anche se restano sempre gente con la puzza al naso, palloni gonfiati e insopportabili agli occhi dell'italiano medio. In Italia—non a caso—ai cortei, sventolano solo le bandiere dei partiti e dei sindacati. Al massimo quella Arcobaleno, che comunque è divenuta di proprietà di un certo partito e di una certa ideologia e (purtroppo) compare con orgoglio persino nelle “marce” cristiane (e la dice lunga). La nostra bandiera nazionale invece sventola solo nelle partite o negli incontri sportivi. Quindi non ci domandiamo il motivo per cui loro sì e noi no. In Italia, a parte casi eccezionali come il Popolo della Famiglia, le masse si muovono a comando del Partito o del Sindacato (che talvolta paga le spese). E per dare fastidio all’avversario politico, non per una finalità di bene o di interesse pubblico. Non si muovono spesso per contestare cose giuste. Ci sono stati molti casi in Italia, anche ultimamente, in cui sarebbe stato giusto contestare con un corteo, ma non si è visto nessuno farlo o solo proporlo. Io ho molta difficoltà a pensare che sia tutto spontaneo, ripeto. Dunque vedo con un po’ di preoccupazione quello che sta succedendo in Francia soprattutto perchè queste cose di solito si propagano facilmente, spesso però senza sapere chi davvero le ha iniziate e soprattutto perchè. C’è chi sostiene che le rivoluzioni, da sempre, le fanno gli intellettuali a tavolino dicendo che sono in nome del popolo e per il popolo, ma il popolo non sempre le ha volute, però è lui che poi le subisce. E ne paga tutte le conseguenze. Per decenni. Se noi tutti riuscissimo oltre a credere fortemente in Gesù e nella Madonna, anche a volere bene alla nostra Patria col desiderio di vederla bella, ricca e prosperosa,… le cose secondo me andrebbero meglio. Ma forse è solo una pia illusione di un impiegato che si sta invecchiando, mentre spera nella “quota cento”.

Il Pio

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