Questo
messaggio lo rivolgo ad ogni uomo; all’uomo; all’uomo, nella sua umanità.
Natale è la festa dell’uomo. Nasce l’Uomo. Uno dei miliardi di uomini che sono
nati, nascono e nasceranno sulla terra. L’uomo, un elemento componente della
grande statistica. Non a caso Gesù è venuto al mondo nel periodo del
censimento; quando un imperatore romano voleva sapere quanti sudditi contasse
il suo paese. L’uomo, oggetto del calcolo, considerato sotto la categoria della
quantità; uno fra miliardi. E nello stesso tempo, uno, unico e irripetibile. Se
noi celebriamo così solennemente la nascita di Gesù, lo facciamo per
testimoniare che ogni uomo è qualcuno, unico e irripetibile. Se le nostre
statistiche umane, le catalogazioni umane, gli umani sistemi politici,
economici e sociali, le semplici umane possibilità non riescono ad assicurare
all’uomo che egli possa nascere, esistere e operare come un unico e
irripetibile, allora tutto ciò glielo assicura Iddio. Per lui e di fronte a
lui, l’uomo è sempre unico e irripetibile; qualcuno eternamente ideato ed
eternamente prescelto; qualcuno chiamato e denominato con il proprio nome. Così
come quel primo uomo, Adamo; e come quel nuovo Adamo, che nasce dalla Vergine
Maria nella grotta di Betlemme: “lo chiamerai Gesù” (Lc 1, 31).
Christus
natus est nobis, venite adoremus!
(Stralcio del Messaggio Urbi et Orbi di Giovanni Paolo II, S. Natale 1978)
Nessun commento:
Posta un commento