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Ragione umana unico arbitro



“SILLABO” DEI PRINCIPALI ERRORI DELL’ETÀ NOSTRA 


I Non esiste niun Essere divino, supremo, sapientissimo, provvidentissimo, che sia distinto da quest’universo, e Iddio non è altro che la natura delle cose, e perciò va soggetto a mutazioni, e Iddio realmente vien fatto nell’uomo e nel mondo, e tutte le cose sono Dio ed hanno la sostanza stessissima di Dio; e Dio è una sola e stessa cosa con il mondo, e quindi si identificano parimenti tra loro, spirito e materia, necessità e libertà, vero e falso, bene e male, giusto ed ingiusto. Alloc. Maxima quidem, 9 giugno 1862.

II. 
È da negare qualsiasi azione di Dio sopra gli uomini e il mondo. Alloc. Maxima quidem, 9 giugno 1862.

III. La ragione umana è l’unico arbitro del vero e del falso, del bene e del male indipendentemente affatto da Dio; essa è legge a se stessa, e colle sue forze naturali basta a procurare il bene degli uomini e dei popoli. Alloc. Maxima quidem, 9 giugno 1862.

IV. Tutte le verità religiose scaturiscono dalla forza nativa della ragione umana; laonde la ragione è la prima norma, per mezzo di cui l’uomo può e deve conseguire la cognizione di tutte quante le verità, a qualsivoglia genere esse appartengano. Encicl. Qui pluribus, 9 novembre 1846. Encicl. Singulari quidem, 17 marzo 1856. Alloc. Maxima quidem, 9 giugno 1862. 


XVIII. Il protestantesimo non è altro che una forma diversa della medesima vera religione cristiana, nella quale egualmente che nella Chiesa cattolica si può piacere a Dio. Encicl. Noscitis et Nobiscum, 8 dicembre 1849. IV - Socialismo, comunismo, società segreta

XL. La dottrina della Chiesa cattolica è contraria al bene ed agl’interessi della umana società. Encicl. Qui pluribus, 9 novembre 1846. Alloc. Quibus quantisque, 20 aprile 1849.

XLV. L’intero regolamento delle pubbliche scuole, nelle quali è istruita la gioventù dello Stato, eccettuati solamente sotto qualche riguardo i Seminari vescovili, può e dev’essere attribuito all’autorità civile; e talmente attribuito, che non si riconosca in nessun’altra autorità il diritto di intromettersi nella disciplina delle scuole, nella direzione degli studi, nella collazione dei gradi, nella scelta e nell’approvazione dei maestri. Alloc. In Concistoriali, 1° novembre 1850. Alloc. Quibus luctuosissimis, 5 settembre 1851.

LXV. Non si può in alcun modo tollerare che Cristo abbia elevato il matrimonio alla dignità di Sacramento. Lett. Apost. Ad apostolicae, 22 agosto 1851.

LXVII. Il vincolo del matrimonio non è indissolubile per diritto di natura, ed in vari casi può sancirsi per la civile autorità il divorzio propriamente detto. Lett. Apost. Ad apostolicae, 22 agosto 1851. Alloc. Acerbissimum, 27 settembre 1852. LXVIII.


(Stralci da “Sillabo” di S.S. Papa Pio IX. il Sillabo è un elenco di ottanta proposizioni che papa Pio IX pubblicò insieme all'enciclica Quanta cura nella ricorrenza della solennità dell'Immacolata Concezione, l'8 dicembre 1864. Nel Sillabo sono condannati il liberalismo, le vecchie eresie riproposte nelle idee del tempo, l'ateismo, l'indifferentismo ed altre proposizioni relative alla Chiesa ed alla società civile).

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