Quante volte abbiamo sentito dire o detto "l'importante è la salute"? Forse è la frase più detta in assoluto in Italia. Verissimo si capisce, non dico il contrario. Però ogni volta mi mette tristezza perché mi pare che si intenda che solo chi è al top, sia vivo e degno di vivere. E chi sta male è dunque uno sfigato, uno di serie B. E da quella frase al suicidio assistito e all'eutanasia è un attimo. Ma non è così; la Chiesa ad esempio, annovera tra i santi Ermanno lo storpio. Tanta gente ha vissuto la malattia in modo coraggioso e straordinario e questo spesso ha portato grandi frutti. Quello che dovremmo invece dire è: "l'importante è salvarsi l'anima", anche attraverso la malattia o la sofferenza perché esse non è detto che siano solo una sfiga, Gesù ha santificato la sofferenza. Esse possono sempre essere offerte a Dio, per noi, per i peccatori, per la nostra famiglia, per i nostri figli, per la pace nel mondo,... Non desidero soffrire è chiaro, io, fosse per me, vorrei arrivare in pieno vigore e efficienza psico fisica attitudinale fino a 120 anni. Ma la realtà non la decido io. E se il Signore dovesse mandarmi una malattia o una sofferenza spero di riuscire ad accettarle con la santa rassegnazione; spero di poterle offrire a Dio e che mi possano servire per rimettere la pena per i miei peccati.
Il Pio