« Niente anteporre all’amore di Cristo;
non compiere quanto è suggerito dall’ira;
non abbandonare mai la carità;
a quelli che dicono male di noi non
ricambiare l’offesa, ma piuttosto dire bene;
riporre la propria speranza in Dio;
non essere pigro;
non mormoratore;
se uno scorge in sé qualcosa di buono, lo
riferisca a Dio non a se stesso;
temere il giorno del giudizio;
avere in orrore l’inferno;
la vita eterna desiderarla con ardente
brama spirituale;
la morte averla ogni giorno in sospetto
davanti agli occhi;
vigilare ogni momento gli atti della
propria vita;
tenere per certo d’essere veduto da Dio in
ogni luogo;
i cattivi pensieri che si affacciano alla
mente, subito spezzarli sui Cristo e manifestarli al padre spirituale;
non amare di parlare troppo;
attendere spesso all’orazione;
non appagare le voglie della carne;
non odiare alcuno;
e della misericordia di Dio non disperare
giammai ».
(Alcuni stralci da “La Regola di S.
Benedetto” (da Norcia), Capo IV, ed. Montecassino 2010, pag. 36 e segg.)
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