Una notizia fuori dal coro è stata quella degli alluvionati spagnoli che hanno gettato il fango addosso ai reali al grido di “assassini”. E’ difficile che il popolo “sbotti”, ma quando ciò avviene significa solo due cose: che non ne può più e che ha il sangue nelle vene, o meglio, in spagnolo, ha il sangre caliente. Delle due a noi manca di sicuro il sangre caliente. Sangue caldo che noi italiani un tempo avevamo in abbondanza, ma che abbiamo abbandonato insieme alla fede. Da noi, infatti le proteste sono monotone, quasi sempre omologate, sempre quelle, stessi slogan, stessi cartelli, i soliti scontri,… una tristezza! Si fanno solo cortei contro il Governo. Mai, dico mai, una volta che si organizzi, ad esempio, una protesta contro l’opposizione (perché no?) che, sia di destra che di sinistra, ne combina di tutti i colori. Una volta, se ricordo bene, tanti anni fa, i Verdi all’opposizione votarono a favore della riapertura di una centrale nucleare (!), solo perché la maggioranza al Governo voleva mantenerne la chiusura. Ed oltre a vedere bene una protesta contro l’opposizione (e di motivi ne avremmo a iosa), vedrei ottimamente anche una bella contestazione popolare e massiccia contro tutti i politici e la politica perché ne combinano di cotte e di crude, sempre a danno dei cittadini, tra l’altro disinteressandosi altamente della vita di questi, visti solo come schede elettorali. Cittadini che da parte loro, si muovono solo se qualcuno gli paga e gli organizza i pullman e il pranzo. Cittadini che non dicono più nulla se non unicamente quanto di più scontato e di più grigio politicamente corretto ci sia sul mercato. E noi cristiani ci dobbiamo ricordare di avere un Capo che, mosso da sacro zelo e da santo sdegno, ha preso a male parole e a frustate chi aveva trasformato il Tempio di Dio in un’orgia. Voglia il Cielo allora che a noi italiani torni il sangre caliente abbandonato da qualche parte per un piatto di lenticchie. E questo non solo per l’Italia, ma anche per la Santa Chiesa.
Il Pio