Noi italiani ci flagelliamo da soli: «in Italia va tutto male», condito dalla frase «solo in Italia succede così». (Non so se tutto il mondo è davvero meglio di noi). In effetti le statistiche dicono questo, siamo su tutti i fronti, all’ultimo posto. Una cosa che per tutti è certa, è che non abbiamo senso civico. In effetti i colleghi stranieri, quelli precisini e con continuamente la puzza sotto il naso, sempre pronti a snobbarci e a vederci dall'alto in basso, come poveri e incivili cafoni ("italiano: pizza, spaghetti e mandolino"), loro, sono effettivamente molto più bravi di noi: rispettano le regole e non buttano mai in terra le carte, da loro i treni arrivano in orario, il welfare è straordinario, i servizi efficientissimi, tutti pagano le tasse e pagano persino il biglietto per salire in pullman, le strade sono pulite e addirittura l’immondizia non solo viene raccolta quotidianamente dappertutto, ma da essa generano energia e valore,… loro, ci sono avanti in tutto. Ma c’è un fatto: io non vorrei mai andare ad abitare a casa loro. Ma ora va fatta una precisazione: in una famiglia, se i genitori sono dei farabutti, disgraziati, i figli come potranno mai essere (almeno nella maggioranza dei casi)? Se essi crescono sulle sabbie mobili, non potranno che essere quanto meno senza equilibrio, se non addirittura delle canaglie arrabbiate con la vita. Così se in uno Stato chi comanda, comanda male e senza amore, fa costantemente danno, sperpera i soldi pubblici, non si interessa minimamente dei propri cittadini, ma li riempie di tasse esagerate, non capisce nulla, è borioso, in perenne campagna elettorale, pensando solo a poltrone ed amici,… il popolo, se vive perennemente sopra queste sabbie mobili, nemiche ed esose, come può essere? Pure lui, naturalmente, senza equilibrio e forse canaglia; dunque: butta le carte in terra e non paga il biglietto. Se lo Stato non fa lo Stato, cioè il motivo per cui esiste, i cittadini conseguentemente non fanno i cittadini, non fanno cioè il loro dovere, come reazione, forse illecita, ma naturale e comprensibile. Quando ci sarà un vero Stato, ci saranno naturalmente anche dei veri cittadini. D’altra parte questo è il concetto base del Contratto sociale che è una teoria politica che vede l'origine della società in un contratto tra governati e governanti che implica obblighi precisi per ambedue le parti, con tutte le conseguenze che vengono dunque accettate da entrambi. Ora poi, oltre alle già temibili sabbie mobili locali, si sono aggiunte anche quelle europee, forse più spaventose delle prime. Però l’italiano è un popolo buono, cordiale, simpatico, con innumerevoli qualità, ma si sente tradito, come da genitori egoisti e delinquenti, come vivesse senza un padre e senza una madre a cui guardare per vivere nella società. Gli italiani fino a poco tempo fa erano un popolo cattolicissimo (per questo su di loro si sono avventati famelici avvoltoi, per sbranarlo). Gli avvoltoi sono rimasti fino ad oggi e continuano a farlo a brani. L’unica reazione possibile, ora, è quella di tornare cattolici al 100%.
Il Pio
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