Mentre crescevano i meriti di Francesco,
cresceva pure il disaccordo con l’antico
serpente. Quanto maggiori erano i suoi
carismi, tanto più sottili i tentativi e più violenti gli attacchi che quello gli muoveva. E quantunque lo avesse spesso conosciuto per esperienza come valoroso guerriero, che non veniva meno neppure un istante nel combattimento, tuttavia tentava ancora di aggredirlo, pur risultando quegli sempre vincitore. Ad un certo momento della sua vita, il Padre subì una violentissima tentazione di spirito, sicuramente a vantaggio della sua corona. Per questo, era angustiato e pieno di sofferenza, mortificava e macerava il corpo, pregava e piangeva nel modo più penoso. Questa lotta durò più anni. Un giorno, mentre pregava in Santa Maria della Porziuncola, udi in spirito una voce: «Francesco, se avrai fede quanto un granello di senapa, dirai al monte che si sposti ed esso si muoverà». «Signore, –rispose il Santo – qual è il monte, che io vorrei trasferire?». E la voce di nuovo: «Il monte è la tua tentazione». «O Signore, – rispose il Santo in lacrime – avvenga a me, come hai detto».Subito sparì ogni tentazione e si sentì libero e del tutto sereno nel più profondo del cuore. (Op. cit. Capitolo LXXXI « Le tentazioni del santo e come ne superò una»)
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