La nuova Torre di Babele.


Nella Genesi (Genesi 11, 1-9) si racconta della Torre di Babele. All'epoca gli uomini parlavano tutti la medesima lingua. Essi volevano arrivare con quella torre, fino al cielo (e cioè a Dio) per acquisire gran fama. Ma Dio creò scompiglio nelle genti e, facendo in modo che le persone parlassero lingue diverse e non si capissero più, impedì che la costruzione della torre venisse portata a termine. La vicenda della Torre di Babele è letto come una lezione divina sull’importanza dell’umiltà e della sottomissione all’autorità di Dio. L’ambizione e l’orgoglio umano di voler raggiungere il cielo attraverso la costruzione della torre sono il millenario e costante nostro tentativo di paragonarci a Dio stesso. Dio, invece, dimostra la sua supremazia confondendo le lingue e impedendo il completamento della torre.

Allora fu Dio a confondere le lingue e le persone per ottimi motivi, oggi, abbandonato Dio da tutti, a farlo sono stati i potenti della terra, per motivi malvagi. 
Essi hanno creato scompiglio, ci hanno scandalizzato e hanno saputo confonderci. Quelli hanno voluto dimostrare la loro supremazia su tutti i popoli. Quelli vogliono da noi povertà e sottomissione, che gli facciamo sacrifici e offerte, perché loro hanno preso il posto di Dio. Anzi sono loro stessi si sono fatti dio della terra e tali si sentono, con tutta la boria e crudeltà. Non a caso oggi anche le semplici parole il cui significato era sempre stato chiaro a tutto il mondo, non lo è più. La fede non è più una, ma è il cumulo di più religioni diverse, se non un bieco e spietato ateismo. E’ tutto liquido e anonimo, falsità e verità sono tra loro confuse e ormai indistinguibili. Accade quello che profetizzò G. K. Chesterton «Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate… (dal finale di Eretici)». E io spero che Dio, avendo l'ennesima volta misericordia di noi, figli indegni e ingrati, scenda ancora una volta sulla terra a confondere le parole, i disegni, le idee e i progetti di quei maledetti potenti della terra. Io questo lo prego ogni giorno. Se siamo di più a farlo, forse potrebbe essere meglio. E, come sempre, resistiamo a tutte queste cose saldi nella fede.

Il Pio

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