Sindrome del bambino saputello


Noi uomini dall’inizio della storia, abbiamo sempre avuto la sindrome del bambino saputello e capriccioso. Se la mamma diceva di non mettere le dita nella presa elettrica, tempo un’ora e la scossa ci passava da parte a parte; se la mamma diceva di non mangiare troppo dolce, tempo un’ora e l’indigestione compariva; se la mamma diceva di non fare lo spericolato col motorino, tempo un’ora e stavamo al pronto soccorso. E poi, come con la mamma, ci comportiamo così anche con Dio. Ma in entrambi i casi il peggio è sempre per noi. Nel primo caso il danno è solo nel fisico, nel secondo è anche nell’anima. Ubbidire per noi è un disvalore ed è stupido chi pratica l’ubbidienza, l’onore, la virtù e il valore. D’altra parte oltre ad avere il peccato originale conficcato nell’anima, viviamo oggi in una società che vuole e rende tutto e tutti omologati e plasmati dall'alto. Questa sindrome non significa solo fare l’esatto contrario di quello che ci viene consigliato da un buon genitore, ma comporta anche un dire sempre e solo “no” a tutto quello che ci viene chiesto dalla mamma e da Dio, cioè da chi ci vuole bene. E allora per me resta un mistero perché mai accettiamo supinamente di seguire le regole assurde dei tiranni senza provare a dire no. Negli ultimi decenni ci hanno massacrato con le bugie, con le tasse, con le vessazioni, le angherie, hanno fatto chiudere aziende e svendute altre, ci riempiono sempre più di multe, ci impongono un pensiero unico, ci impongono di mangiare scarafaggi e di pagare migliaia di euro per rendere green la nostra abitazione, ci impongono l'acquisto di costosissime auto, vogliono ridurre la popolazione e impoverirla, tutto senza darci nulla in cambio; durante il lockdown ci hanno tolto tutte le garanzie costituzionali e molti sono morti per i loro errori, hanno così trasformato quella che era una democrazia libera in una democrazia tirannica… solo per parlare delle situazioni più note. Tra un po’—non molto—rischieremo di essere loro schiavi, perché poveri e bisognosi di tutto. Le rivoluzioni da sempre le fanno gli intellettuali cattivi, quelli che pensano tutto il giorno e vedono solo quello che c’è nella loro stanza e nella loro testa; rarissimamente il popolo beneficia di esse, perchè con esse ci rimette quasi sempre. Dunque sono assolutamente da evitare. Però ci sarà un modo per dire “non ci sto”? E se poi riportassimo Gesù nei nostri cuori e nel nostro popolo, potremmo recuperare quell’ubbidienza, onore, virtù e valore che avevamo perso da decenni e potremmo vivere più lieti e soprattutto non essere schiavi. 

Il Pio



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