In effetti da noi c’è tanta confusione,chi la può negare? Gli abusi di sacerdoti con minorenni che significa che c'è qualcosa che non va, i ponti che cadono che significa che erano stati fatti male, per tornaconto probabilmente, crisi economica catastrofica e ormai cronica, sbarchi di clandestini con pericolo serio (e non considerato) di islamizzazione, politici a alti livelli che pare abbiano rubato per anni i soldi pubblici o quelli donati a bisognosi, leggi prioritarie per fatti che non sono per niente prioritari e poi l’ONU che ci manda i commissari (!) per rischio razzismo in Italia (ma questo è normale?)… va bene, basta, non ci vivo solo io qui: questi e tanti altri problemi li conoscete tutti meglio di me. L’Italia è il Paese in cui sono nato e mi intristisce il fatto che è divenuto, per colpa di pirati e mercenari, quasi una landa desolata in cui non si riesce a sperare nel futuro. Infatti. Non possiamo sperare negli ecclesiastici, molti dei quali infatti non si sa quale strada stanno seguendo (e fanno anche seguire), non possiamo sperare nella scuola perché o non educa o educa sulla base di istanze moderne poco chiare, non possiamo sperare nella politica, spesso mossa da tornaconti e da motivi incomprensibili e che fino a adesso ha solo portato lacrime al popolo. Da dove verrà allora il nostro riscatto, la nostra salvezza? Innanzitutto lasciamo perdere quelli che parlano di un popolo agitato in piazza, non sanno quello che dicono. Prima regola. Quando uno sta dentro la nebbia e non vede nulla oltre il proprio naso,quello che deve fare è restare sopra i binari, cioè i binari della fede in Gesù e della retta dottrina cattolica. E’ certo che sui binari, in qualche luogo sicuro, si arriva. Quando ritornerà a splendere il sole avremo modo di vedere la strada e la direzione. La nostra salvezza? Può venire solo da Gesù e—se non siamo masochisti—a Lui rivolgiamo tutte le nostre preghiere, le preoccupazioni, le richieste per noi, per quelli che conosciamo e perché no, anche per l’Italia.
Il Pio
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