Il terremoto è un gran brutta cosa. Viene all’improvviso, è
imprevedibile. Può capitare in ogni luogo. Spesso arriva nel cuore della notte
e ti svegli, trema tutto, e non sai cosa fare. E’ così. Dalle parti mie la scossa
non ha provocato gravi danni, solo tanta paura. Poi vieni a sapere che tanti
paesi che conoscevi bene, sono stati distrutti e tanti sono i morti rimasti
sotto la macerie. E non si può fare nulla. Ci si chiede amaramente il perché,
ma la risposta nessuno ce l’ha. Arrivano le massime cariche dello Stato e
dicono che tutto sarà rimesso a posto. Arrivano le indagini delle Procure per
vedere se ci sono i colpevoli. Di certo
alla fine tutto sarà rimesso a posto e i colpevoli saranno assicurati
alla Giustizia... Speriamo bene. Ma altro ci deve preoccupare.
*
Quello che deve far pensare un terremoto non è né il dopo,
né il prima, né il perché. Sì anche quello, ma non solo. Tutti i morti, tutti i
feriti, tutti gli sfollati la sera prima sono andati a dormire nella certezza
assoluta che il domani sarebbe stato un giorno come quello appena trascorso. Di
sicuro. Nessun dubbio. Ogni sera si va a dormire e ogni mattina ci si rialza
per fare le cose che si fanno sempre. Questa è la regola. Tutto va bene e va
avanti. Nessuno vuol pensare a altro. Gesù ci ha detto però che se il padrone
di casa sapesse l’ora in cui arriverà il ladro non si farebbe scassinare la
casa. L’ora in cui arriverà il ladro o il terremoto o qualunque altra cosa,
nessuno la sa. Il fatto è che si deve stare sempre pronti: ogni giorno, ogni
istante potrebbe essere l’ultimo. E questo non significa vivere depressi e
tristi, ma il contrario. Significa vivere bene, eroicamente, dando l’esatto
peso a ogni cosa, passando bene le giornate, evitando di cadere nel peccato,
vivere cioè in grazia di Dio, sapendo che prima o poi dovremo presentarci
davanti al Tribunale di Dio. La Chiesa
questo ce lo dice da sempre.
*
Oggi nessuno ci dice questo, la morte e la sofferenza devono
essere nascosti altrimenti non si vive bene e spensierati. L’ideale borghese
che in parte abbiamo tutti, è proprio una vita spensierata e tranquilla, in cui
tutto è sotto controllo e in cui non ci si deve preoccupare di nulla. Ma la
morte e la sofferenza ci sono e nessuno al mondo ce le può togliere e ci
vengono a dire che la tranquillità e la spensieratezza sono sentimenti
pericolosi che è bene evitare. E più che nasconderle allora è opportuno
conviverci, vivendo di conseguenza, rinnegando quell’ideale borghese, falso e
pericoloso, per abbracciare l’Ideale che è Gesù Cristo.
*
Terremoti, morte, sofferenza… in una visione pagana della
vita sono una sfortuna, un disastro. In una visione cristiana della vita essi hanno
un senso, perché se Dio ha creato così il mondo un motivo ci sarà. Un motivo
buono di sicuro. Al momento incomprensibile, ma un motivo buono di sicuro.
Il Pio
Nessun commento:
Posta un commento