« Quand’ero giovane, la vita mi sembrava così
meravigliosa,
un miracolo, oh
era così bella, magica
e tutti gli
uccelli sugli alberi, ebbene cantavano così
felicemente,
gioiosamente, scherzosamente mi guardavano
Poi loro mi mandarono via per insegnarmi come essere sensibile, logico, responsabile, pratico
E mi mostrarono un mondo in cui potevo essere così
affidabile, obiettivo, intellettuale, cinico
Ci sono volte in cui tutto il mondo è addormentato
le domande corrono troppo in profondità
per un uomo così semplice.
Vi dispiacerebbe, per favore, dirmi cosa abbiamo imparato?
Vi dispiacerebbe, per favore, dirmi cosa abbiamo imparato?
So che può
sembrare strano
Ma per favore
ditemi chi sono
Ora sta’
attento a quello che dici o ti chiameranno
radicale,
liberale, fanatico, criminale
Potresti
scrivere il tuo nome? ci piacerebbe sapere se sei
accettabile,
rispettabile, presentabile, un vegetale!
Di notte, quando tutto il mondo è addormentato
le domande corrono in profondità
per un uomo
così semplice
Vi
dispiacerebbe, per favore, dirmi cosa abbiamo imparato?
So che può
sembrare assurdo
ma per favore ditemi chi sono ».
E’ la
traduzione a braccio di una vecchia canzone dei Supertramp “The logical song” cioè “Una canzone
logica”. Le domande vere —dice il cantante— quelle dunque che ogni cuore, di
ogni uomo ha incise, corrono sempre in profondità. Cioè ci sono sempre, per
tutta la vita e corrono vorticosamente, come un fiume sotterraneo, mentre sopra
tutto è tranquillo; e solo di notte, quando tutto tace, quando siamo da soli
nella nostra stanza, onesti e senza maschere, esse spesso affiorano. Sono
domande che ci fanno davvero uomini e ci differenziano dalle bestie. Di giorno solitamente
esse non si sentono (o talvolta non si vogliono sentire). C’è poi tanto rumore,
e comunque ognuno è stato educato sin da piccolo a essere « sensibile,
logico, responsabile, pratico » e anche « affidabile, obiettivo, intellettuale, cinico
». Ma le nostre care domande ci sono sempre e corrono in profondità in un
cuore di « un uomo così semplice » che non è di pietra, ma di carne e messo in un
corpo fatto “a immagine e somiglianza di Dio”. « Chi sono? », « Dove devo
andare? », « Che devo fare? »... L’esigenza di una risposta urge nel nostro
cuore, ma siamo portati a non cercare mai la risposta, perché forse ci spaventa
ascoltarla e così viviamo dimentichi, superficiali, ma « obiettivi,
intellettuali e cinici » cercando
distrazioni, qualcosa o qualcuno che non ce le fa sentire. Ma nel silenzio “le
domande corrono in profondità” e si sentono da lontano. Solo Chi ci ha fatto, Chi
ha fatto un cuore così profondo e le ha incise come sul marmo, può dare una
risposta vera e sicura a quelle domande profonde. Solo cercando Dio, seguendolo
nella Chiesa, la risposta la possiamo trovare.
Il Pio
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