Nel 1950 usciva un film intitolato “Dio ha bisogno degli uomini”, non
essendo nato in quegli anni, ho visto quel film diverso tempo fa e non è che ci
ho capito tanto. Ma quel titolo faceva discutere: « non è Dio a aver bisogno
degli uomini, ma il contrario esatto, è l’uomo che ha bisogno di Dio » si diceva. Il film non mi era piaciuto, ma
il titolo sì, perché mi faceva pensare e non è mi è mai sembrato sbagliato,
così a sensazione; invece mi sembrava solo retorica, un po’ clericale, la frase
contraria. Il titolo mi faceva riflettere, il contrario era invece una cosa scontata
e non mi faceva pensare a nulla. Certo. L’uomo ha bisogno di Dio è vero. Non si
discute. Se lo capissimo tutti, staremmo molto meglio. Ma in quel titolo c’era
un barlume di verità che coglievo solamente, ma non mi spiegavo. Questo titolo
mi è ritornato in mente oggi (dall’angolo recondito del cervello di cui abbiamo
parlato un po’ di tempo fa). Nel Vangelo si legge la
moltiplicazione dei pani e dei pesci. Gesù poteva sfamare tutti con niente,
aveva già fatto tanti miracoli dal niente. Però, quella volta, da grande
educatore quale è, ha avuto bisogno che qualcuno liberamente gli portasse un po’
di pane e un po’ di pesci (tutto quello che aveva a disposizione per sé e la propria
famiglia) e che qualcun altro poi con fede iniziasse la pazzia di distribuire (quei
cinque pezzi di pane a oltre cinquemila persone affamate). Follia, che però nel
campo di Dio spesso è santità, costruttrice di opere straordinarie, piccole o
grandi che siano. In poche parole, ecco il concetto che mi mancava, dare tutto a
Dio e vivere tutta la vita con Fede. Dio spesso ha bisogno della piena collaborazione
degli uomini per operare il bene e per fare delle opere. Ha bisogno di tutto
quello che siamo e della nostra Fede. E noi allora dobbiamo cooperare con Lui
per realizzare il Regno suo. Ogni mattina dobbiamo svegliarci con l’idea di
dover collaborare con Dio per realizzare il suo Regno. Per renderci uomini e per
salvarci Dio ha bisogno della nostra piena collaborazione. Vuole tutto di noi
non gli basta il 50%, o il 90% di noi stessi. Degli strumenti consapevoli di
esserlo, non invece delle marionette oppure dei manager indipendenti, vuole
avere sotto di sè. E se oggi vediamo che c’è poco bene nel mondo e che solo i
cattivi e la cattiveria progrediscono, forse dobbiamo pensare a quanto scarsi
siamo, a quanto poca fede abbiamo e quanta poca collaborazione Gli diamo. Forse
dovremmo smetterla di assecondare il mondo, di lamentarci sempre e di
collaborare invece con Nostro Signore, mettendo, come il giovinetto dell’odierno
Vangelo, tutto quello che abbiamo a Sua disposizione, tutto, senza lasciare in
tasca un pezzo di pane per la sicurezza di noi stessi, senza paura di restare “fregati”
o di perdere tutto quello che abbiamo. Gesù ci promette il centuplo quaggiù e
la salvezza eterna (e un po’ di persecuzioni).
Il Pio
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