Da
qualche parte in Italia parte della popolazione sta reagendo per evitare l’ingresso
dei clandestini nelle loro zone. E’ facile urlare al razzismo e all’ignoranza;
ma è meno facile pensare che quella gente sa benissimo che il problema ora sarà
tutto loro e che saranno abbandonati a se stessi. Il problema esiste da anni
annorum e nessuno ha mai pensato a risolverlo. Nessuno, ovviamente, di quelli
che stanno in alto e hanno tolto le scale. Facciamo allora un breve riassunto. Anni
fa iniziarono gli albanesi. E fu la prima invasione. Arrivarono prima con navi
stracariche di gente e poi coi gommoni nella notte. Arrivarono a migliaia e migliaia.
Dopo poco tempo si capì che la convivenza non era facile con questa popolazione.
In alcune parti gli albanesi soppiantarono la criminalità nostrana (che non è
certo tra le più buone). Nessuno li fermò. Poi arrivarono i rom. Loro potevano
entrare più legittimamente dei primi, per via di una legge europea e
dell’ingresso della Romania nella CE. Ne arrivarono a migliaia e migliaia. Pure
coi rom nacquero subito diversi problemi di convivenza. (Uno deve anche temere
a dire queste cose per non essere tacciato di razzismo e finire in tribunale. Ma
questa è la realtà dei fatti e essa anche se non è mai politicamente corretta,
non è razzista). Va detto però, con sincerità: i problemi non furono con tutti
indistintamente, vennero in Italia anche persone buonissime e eccezionali (e ne
conosciamo tante personalmente). Ora è la volta dell’Africa. Sono arrivati e
continuano a arrivare in Italia a migliaia e migliaia. Da anni annorum la
situazione è stata prima descritta “al limite del collasso”, ora proprio “al
collasso” e “insostenibile”. Ora gli scontri con la popolazione e le reazioni
di chi si sente abbandonato da uno Stato che non sa cosa fare. Ma se non sa
cosa fare, se non pensa al proprio popolo, se mette le tasse e basta, che Stato
è?
Facendo
i conti: tre invasioni di popoli nel giro di pochi anni. Quasi delle
migrazioni, incontrollate. Io non capisco nulla di politica e di economia, ma
qualcosa di questa faccenda, mi sembra che non vada poi tanto bene. Non è
normale. Mi pare. In tutti questi anni (circa trenta) abbiamo sentito tante
parole, dibattiti anche accesi. Pochi fatti però (in trenta anni!): e questa,
dobbiamo constatarlo, di nuovo e con amarezza, è la politica italiana. Si
litiga e ci si scanna su tutto, la colpa è sempre del Primo ministro a prescindere
se di destra o di sinistra, tutti hanno la soluzione del problema in mano (soprattutto
in TV o su Twitter), ma tutti sembrano d’accordo silenziosamente a fare meno
possibile per il popolo.
Il
popolo lo sa e ha paura e vorrebbe vedere che i suoi Rappresentanti intendono
fare qualcosa, sono seri, almeno li vorrebbe vedere preoccupati (magari solo
per finta), invece vede che parlano parlano, pensano a
altro e se ne vanno a casa per il week end, già da venerdì. I politici ormai
vivono quasi tutti in un altro mondo e stanno lontanissimi dal popolo e dalle
sue esigenze. Si può sperare che possa cambiare questa mentalità e questa visione del mondo? Sì, ma non per legge, non per sentenza, non per imposizione, ma solo se qualcosa cambia nel cuore degli uomini. Di tutti gli uomini.
Il Pio
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