Un nuovo vitello d'oro




Lo dico solo come puro esempio. Accademico. Teorico. Mettiamo che il signor B in una trasmissione televisiva dicesse "io mi sento donna e dunque sono donna" nessuno nè della tv nè a casa avrebbe nulla da eccepire, anzi... Se il signor C dicesse pubblicamente "a me questo non pare normale", scoppierebbe un putiferio per giorni con dimissioni del conduttore. C sarebbe considerato razzista, omofobo e-perchè no?-pure fascista (che oggi non guasta mai) e si troverebbe contro tutti i giornali e i politici, costretto a fare pubblica ammenda, marchiato a vita. Eppure a ben vedere, B e C hanno espresso la loro libera opinione, il proprio sentimento: "io mi sento..." e "a me pare...". E siamo pur sempre in uno stato democratico con la libertà di opinione e di pensiero. Ma fanno così perché vogliono distruggere ogni minimo residuo di cristianesimo e di realtà. Ci vogliono distruggere. Vogliono costruire un mondo nuovo, ma brutto. Tremendo. Perchè senza Dio. Abbiamo visto nella superlaicissima Francia, Paese che ospita i giochi olimpici chi è il vero dio che questi vogliono: il vitello d'oro che richiama l'idolo della bibbia che il popolo ebreo si costruì per adorarlo,  mentre a Mosè Dio stava dando le tavole della legge. Il vitello d'oro vogliono adorare e i drag queen come suoi angeli. Facciamo attenzione perché a noi pochi cristiani prima degli islamici, ci faranno fuori i superlaicisti. Chi non si piegherà al loro dio, ai loro angeli e ai loro dogmi faticherà non poco a sopravvivere. Restiamo attaccati a Gesù soprattutto in questo periodo di nebbia e follia. 

Il Pio 

La realtà dell’assurdo


 Mi sembra di vivere come se fossi sul palcoscenico del Teatro dell’assurdo. Pensateci un attimo… “Le caratteristiche peculiari del Teatro dell'assurdo—si legge su wikipedia—sono il deliberato abbandono di un costrutto drammaturgico razionale e il rifiuto del linguaggio logico-consequenziale. La struttura tradizionale (trama di eventi, concatenazione, scioglimento) viene pertanto rigettata e sostituita da una successione di eventi priva di logica apparente, legati fra loro da una labile ed effimera traccia (uno stato d'animo o un'emozione), apparentemente senza alcun significato. Il Teatro dell'assurdo si caratterizza per dialoghi volutamente senza senso, ripetitivi e serrati, capaci di suscitare a volte il sorriso nonostante il senso tragico del dramma che stanno vivendo i personaggi”. Si scardina così, ogni convenzione e regola teatrale, si capovolge ogni criterio di verosimiglianza e di realtà. Pensateci un attimo, ma non è questa la realtà in cui viviamo oggi? Realtà dell'assurdo, la potremmo chiamare. Ma gli esempi non li voglio fare: chi li immagina facilmente, non vuole vivere la vita su questo drammatico palcoscenico, chi non li immagina facilmente, significa che vuole fare volentieri da protagonista in questo Teatro e vuole anche che tutti ci facciano parte. Però la realtà non è assurda, non può essere assurda, la realtà la facciamo divenire noi assurda, essa è per concetto vera, essa è verità. E quando la realtà contraddice l'ideologia, tanto peggio per la realtà, diceva Hegel ed altri scrittori. E sappiamo tuti quali danni si ottengono seguendo l’ideologia. L’ideologia è per noi, povero popolo, una catena dalla quale non riusciamo a svincolarci, ma invece essa può spezzarsi se vogliamo. E noi cattolici sappiamo che Gesù è Via, Verità e Vita e per non passare la vita nella disumana e innaturale realtà dell’assurdo, a Lui dobbiamo tenerci. Per sempre.

Il Pio

Il Re non è nudo.


"Il Re è nudo", disse nella favola un bambino, puro e semplice come i bambini. (Gesù ha detto che bisogna tornare bambini se vogliamo capire). Tutti allora se ne accorsero che davvero lo era. Nessuno oggi è più capace di gridare che il Re in effetti è nudo e non indossa sontuosi vestiti come invece pare a tutti. Ci stanno prendendo in giro, lui e la sua corte. Qui infatti, avvengono situazioni drammatiche e nessuno se ne cura. Abbiamo l'invasione islamica, e nessuno alza un dito. Vogliono mischiare i popoli, e nessuno proferisce parola. Abbiamo i potenti che vogliono ridurci di numero e impoverirci, e nessuno ci difende. I tiranni del mondo fomentano guerre e chi governa gli dà retta. Ci impongono un modo di ragionare unico e innaturale e nessuno si oppone. E se qualcuno provasse a dire che "il Re è nudo", cioè non è un essere superiore e onnipotente, invincibile, e si può contraddire se sbaglia, anzi sarebbe opportuno farlo, gli verrebbe risposto da tutti noi: "non è vero che è nudo, è superbamente vestito e dunque onnipotente, tu non capisci". La cosa che mi intristisce è vedere poi ogni giorno come per noi del popolo le preoccupazioni importanti sono: l'aeroporto dedicato a Berlusconi, quello che dice un politico e quello che dice l'altro,... Per noi infatti spesso la realtà corrisponde alla politica che è quanto di più irrealistico, fumoso, evanescente ci possa essere in Italia,  quando le nostre preoccupazioni non riguardano invece i vestiti delle influencer,  fatto ancora più evanescente. E fino a che noi ci scanniamo e litighiamo per i furbacchioni dei politici o per le furbissime influencer il dramma di cui sopra procederà inarrestabile. E noi prima o poi saremo schiacciati senza alcuna fatica dei potenti. Almeno proviamo a farli faticare un po' quei cattivi tiranni. Per far questo dobbiamo tornare a essere un popolo cristiano. Laddove il primo termine sia equivalente al secondo. Ad essere un popolo di bambini. Saremo così veramente liberi davanti a qualunque tiranno. E se dobbiamo morire, moriremo ma se la nostra vita è tutta per Gesù, un angolino di paradiso lo potremmo meritare. 

Il Pio