Etichette

Chi tocca i fili muore!

Quello che vedete nella foto è un cartello apparso sui muri di Lucca (o per lo meno questa è la notizia che gira oggi sui social). Lo Zyklon B era utilizzato come agente tossico nelle camere a gas in alcuni campi di sterminio nazisti ed è un nome che è ricordato come uno dei simboli della shoah. E qualcuno oggi lo vuole dare ai no vax, come dire più semplicemente che essi vanno sterminati come i topi (il paragone è stato già fatto da uno importante un po'  di mesi fa). Capite dove siamo arrivati? Sta dunque nascendo una nuova guerra civile in Italia? In genere, peraltro su quasi tutti i mezzi di informazione allineati, si legge continuamente che i no vax sono quelli cattivi, prepotenti e che fanno azioni irrispettose della legge e del senso civico. Ma per arrivare a scrivere quel cartello... ce ne vuole! Mi pare allora di capire che anche i yes vax non vadano tanto per il sottile, cioè non siano da meno degli avversari e non solo per questa, ma anche per altre notizie sull’argomento. Ma io non voglio entrare nel pericolosissimo dedalo della diatriba “vaccino sì”, “vaccino no”, “vaccino forse”, perché ora è come vedere l’avviso “chi tocca i fili muore” e volerli toccare ugualmente. Quei fili non si devono toccare, o meglio non si devono toccare in un certo modo. Vorrei invece riprendere un argomento di cui ho trattato su un post precedente. Siamo arrivati al punto che il popolo si è diviso e lo Stato, dobbiamo dire con amarezza non ha fatto nulla perché non si dividesse. E ora ci odiamo velenosamente o ci amiamo fraternamente a seconda della considerazione che abbiamo sul vaccino anti covid-19. Siamo diventati dunque due fazioni, due partiti, due correnti, pronti alla lotta fratricida anche a costo scannarci tra di noi. E quando l’odio si insinua tra il popolo, quasi sempre, prima o poi ci potrebbero scappare morti e feriti (l’Italia ha già passato un periodo così, anche se allora era la politica a dividere, ma se non ricordo male, anche allora i partiti non placarono gli animi esacerbati e avvelenati, quando non soffiarono proprio sul fuoco). Pensiamoci un attimo: a chi giova questa lotta fratricida, per quale motivo dobbiamo scannare l'un l'altro e per quale fine soprattutto? La storia ci insegna che un tiranno divide il popolo per i suoi scopi sordidi ed il popolo non avrà mai il benchè minimo tornaconto, come sempre. Sarà anche così per noi? Mi pare che siamo in pericolo. Anche perché una lotta fratricida si sa quando nasce, ma non si sa quanto dura e quando e soprattutto come finirà. Ci conviene?

Il Pio

 

Nessun commento:

Posta un commento

«Ci condannano per il nostro attaccamento alla fede».

  Di seguito vi metto un po’ di brevi stralci dagli scritti di Georges Bernanos (Parigi, 20 febbraio 1888 – Neuilly-sur-Seine, 5 luglio 1948...